Una trombosi del viaggiatore può essere diagnosticata in seguito a un viaggio di più ore, non oltre le due settimane dopo il viaggio. A favorirla sono mancanza di movimento, restare seduti a lungo e perdita di liquidi.
Il rischio aumenta ulteriormente in caso di fattori di rischio individuali. Rischio ridotto: la durata del viaggio è inferiore a 5 ore e assenza di ulteriori fattori di rischio.
Rischio medio: oltre alla lunga durata del viaggio, sono presenti altri fattori di rischio, come gravidanza, obesità, età superiore ai 60 anni, terapia ormonale, malattie cardiache o delle vene e un’elevata predisposizione alla coagulazione.
Rischio elevato: la persona ha già sofferto di trombosi, malattie gravi, interventi subiti di recente, impossibilità di muovere una gamba (gesso).
Trombosi del viaggiatore: a che cosa fare attenzione
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