L’ansia è un’emozione naturale che tutti conoscono. Tuttavia può diventare patologica. In tal caso si parla di disturbo d’ansia. Questo può manifestarsi sotto forma di preoccupazioni costanti (ansia generalizzata), panico improvviso (attacco di panico), paura specifica legata a determinate situazioni o oggetti (fobia) oppure come ansia sociale. L’«ansia anticipatoria» indica la paura della paura e svolge un ruolo centrale in molte forme di ansia.
- Definizione
- Sintomi
- Cause – Quali malattie possono esserne la causa?
- Sintomi concomitanti / complicazioni
- Auto-aiuto & primi interventi
- Segni di emergenza / allarme
- Quando rivolgersi al medico e quale specialista?
- Accertamenti medici (diagnostica)
- Trattamenti / opzioni terapeutiche
- Decorso & prognosi
- Prevenzione
Definizione
L’ansia è di per sé utile: ci aiuta a reagire in situazioni di pericolo. Diventa patologica quando:
- compare senza una reale ragione
- è molto intensa
- dura a lungo
- compromette significativamente la vita quotidiana
Distinzioni:
- Paura: diretta verso qualcosa di concreto (p. es. un cane)
- Ansia: non direzionata, diffusa (p. es. senso costante di minaccia)
- Attacco di panico: sensazione improvvisa di paura estrema con intensi sintomi fisici
Sintomi
Sintomi fisici tipici:
- Tachicardia, dolori al petto, difficoltà respiratoria
- Vertigini, tremori, sudorazione
- Disturbi gastrointestinali, nausea
- Formicolii, senso di oppressione, vampate di calore o brividi
Sintomi psichici:
- Nervosismo, tensione, irrequietezza
- Disturbi della concentrazione, problemi di sonno
- Paura di morire, paura di impazzire
- Comportamenti di evitamento
Forme particolari:
- Attacchi di panico: improvvisi, durano ca. 10–30 minuti, spesso con paura di morire
- Disturbo d’ansia generalizzato: preoccupazioni costanti, tensione, problemi di sonno
- Fobie: fattori scatenanti specifici, p. es. animali, folle, situazioni sociali
Cause – Quali malattie possono esserne la causa?
I disturbi d’ansia derivano di solito da una combinazione di fattori: predisposizione genetica, stress, esperienze traumatiche, stile educativo e processi biologici nel cervello. Anche malattie fisiche come l’ipertiroidismo o problemi cardiaci possono causare ansia. Alcuni farmaci o droghe possono accentuarla.
Sintomi concomitanti / complicazioni
Spesso all’ansia si associano depressioni. Alcune persone cercano di alleviarla con alcol o sedativi, con conseguente rischio di dipendenza. Isolamento sociale, difficoltà lavorative e disturbi del sonno sono frequenti. Nei casi gravi possono insorgere pensieri suicidari.
Auto-aiuto & primi interventi
Misure acute in caso di panico:
- Respirare lentamente e consapevolmente (p. es. espirare più a lungo che inspirare)
- Distogliere l’attenzione dagli stimoli: p. es. acqua fredda sul viso, contare i rumori
- Muoversi: p. es. alzarsi, camminare
Strategie a lungo termine:
- Esercizi di rilassamento (p. es. tecniche di respirazione, rilassamento muscolare progressivo, yoga)
- Attività fisica regolare, alimentazione equilibrata, buona igiene del sonno
- Giornata strutturata, mantenere i contatti sociali
- Parlare apertamente della propria ansia
- Gruppi di auto-aiuto
Segni di emergenza / allarme
Rivolgersi immediatamente al medico o chiamare il 112 in caso di:
- forti dolori al petto con difficoltà respiratoria (sospetto infarto)
- paralisi, disturbi del linguaggio, vertigini improvvise (sospetto ictus)
- difficoltà respiratoria acuta, convulsioni, perdita di coscienza
- pensieri o intenzioni suicidarie
Quando rivolgersi al medico e quale specialista?
Se l’ansia persiste, compromette gravemente la vita quotidiana o è associata ad altri sintomi (depressione, dipendenza), occorre rivolgersi a un medico. Il primo riferimento è solitamente il medico di base. A seconda del caso, questi indirizzerà a uno psichiatra, a uno psicoterapeuta o a uno specialista in psicosomatica.
Accertamenti medici (diagnostica)
Il medico indaga i sintomi chiedendo cause scatenanti, durata, intensità e conseguenze sulla vita quotidiana. Le cause fisiche vengono escluse mediante visite ed esami di laboratorio. Se necessario, possono essere richiesti anche ECG, esami della tiroide o altri test.
Trattamenti / opzioni terapeutiche
Psicoterapia (metodo più efficace):
- Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): riconoscere e modificare i pensieri ansiogeni, esposizione graduale ai fattori scatenanti
- Psicodinamica: individuare e trattare le cause inconsce
- Terapia sistemica: focus sulle relazioni e la comunicazione
Farmaci (se necessario):
- Antidepressivi (SSRI, SNRI): efficaci nei disturbi d’ansia, effetto dopo 2–6 settimane
- Pregabalin, buspirone: alternative nell’ansia generalizzata
- Benzodiazepine: solo a breve termine per il rischio di dipendenza
- Betabloccanti: per i sintomi fisici (p. es. tremori)
Altri approcci: programmi online, terapia del movimento, gruppi di auto-aiuto
Decorso & prognosi
I disturbi d’ansia tendono a cronicizzarsi se non trattati. Con una terapia precoce e adeguata, le possibilità di guarigione sono buone. Molte persone riescono a controllare a lungo termine l’ansia o a ridurla in modo significativo.
Prevenzione
- Gestione precoce dello stress, cura di sé
- Riduzione dello stress (p. es. rilassamento, attività fisica)
- Mantenere contatti sociali, parlare dei problemi
- Evitare alcol, caffeina e nicotina
- Aspettative realistiche e buon equilibrio vita-lavoro
- Incoraggiare i bambini, rafforzare l’autostima