Dr. med. Susanne Fasler, aiuto primario presso la Frauenklinik dell’Ospedale cantonale di Aarau, sulle perdite ematiche in gravidanza.
Si sente di continuo parlare di perdite ematiche durante la gravidanza. A cosa sono dovute?
Le perdite ematiche in gravidanza, soprattutto nelle prime settimane e mesi, sono assai frequenti e riconducibili a svariate cause.
Nelle fasi successive della gravidanza, le perdite ematiche sono imputabili a cause diverse?
Sì, a seconda della rispettiva settimana o mese di gestazione, le cause possono variare. Durante le prime settimane e mesi, le perdite ematiche sono assolutamente frequenti e perlopiù fisiologiche. Tra le potenziali cause rientrano: lesioni nel collo dell’utero che durante la gravidanza viene altamente irrorato, infiammazione della regione uterina o vaginale oppure tessuto endometriale che durante la gestazione migra nell’utero attraverso gli ormoni. Un’emorragia può però altresì indicare una minaccia d’aborto o una gravidanza ectopica. Nella seconda metà del periodo di gestazione, le perdite ematiche possono essere associate a complicazioni legate alla placenta.
Le perdite ematiche sono sempre un segnale infausto o possono anche essere legate a fattori innocui?
Soprattutto nei primi mesi di gestazione, le perdite sono frequenti e quasi sempre non preoccupanti sia per la madre che per il feto.
Esistono gruppi di rischio più soggetti a perdite ematiche?
Le donne che assumono farmaci anticoagulanti (come, ad esempio, l’aspirina o il Fragmin) sono più soggette a perdite ematiche. Inoltre, anche le donne che presentano un posizionamento anomalo della placenta sono più a rischio di emorragie.
Occorre sempre consultare un medico in caso di perdite ematiche in gravidanza?
Di norma, sì. Fanno eccezione le donne che sono regolarmente soggette a lievi perdite ematiche e quelle per cui sussiste una causa accertata non patologica. Ma nel caso di una prima perdita ematica o un’emorragia associata a disturbi concomitanti, come ad esempio dolori al ventre, occorre senz’altro approfondire la cosa. Le donne poi con gruppo sanguigno Rh negativo devono sempre recarsi dal medico o in ospedale.
Con quali tempistiche deve avvenire il consulto?
Dipende dalla rispettiva settimana di gestazione, dall’intensità della perdita ematica e dagli eventuali disturbi associati. In caso di incertezza, è sempre preferibile contattare telefonicamente il proprio ginecologo o l’ospedale per ricevere ulteriori indicazioni.
Come devono comportarsi le donne che si trovano all’estero in caso di perdite ematiche?
Anche in questo caso è consigliabile contattare telefonicamente il numero d’emergenza della cassa malati, oppure rivolgersi al ginecologo o al centro di pronto soccorso ospedaliero in loco.
È possibile prevenire le perdite ematiche in gravidanza? Cosa occorre tassativamente evitare?
In genere, non esistono misure preventive o attività vietate. Devono astenersi dai rapporti sessuali solo le donne che presentano perdite ematiche ricorrenti o laddove sia noto un posizionamento anomalo della placenta. Durante il periodo dell’emorragia viene consigliato riposo fisico.
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