Depressione senile: molto più che stanchi di vivere



Terapia

Fonte: TCS Info Feed


La depressione non è una normale conseguenza dell’invecchiamento, e a lungo andare può condizionare in modo negativo e complicare il raggiungimento dell’età avanzata.

Tra il 5 e il 10 percento degli anziani subiscono casi gravi di depressione. Le depressioni leggere e medie sono più frequenti (fino al 35 percento). Le depressioni avvengono più frequentemente in case di cure e centri per anziani.

Le depressioni possono avere motivi biologici, psicologici e sociali. La vecchiaia può essere accompagnata da altri disturbi fisici e portare a radicali cambiamenti della vita sociale (perdita del coniuge, trasloco in una residenza per anziani in seguito a una malattia). Questi cambiamenti possono favorire lo sviluppo di una depressione. Purtroppo, le depressioni in età avanzata spesso non vengono riconosciute come tali, e i sintomi vengono attribuiti al processo di invecchiamento o a una patologia fisica.

Interazione tra depressione e altre patologie
Le depressioni possono essere un fattore di rischio o la conseguenza di una patologia somatica. Questa influenza reciproca compromette sia la prognosi della depressione sia quella di una malattia fisica. Un’interazione di questo genere avviene per esempio tra malattie cardiovascolari e depressioni. Il rischio di avere una depressione dopo un infarto cardiaco aumenta, e la depressione è a sua volta un rischio per avere di nuovo un infarto cardiaco.

Questo tipo di interazioni sfavorevoli si possono minimizzare con una terapia contro la depressione, per mezzo di farmaci e di misure psicoterapeutiche. Trattare la depressione è possibile anche per gli anziani, ma bisogna tenere conto delle specificità e dei temi legati alla vecchiaia. Per esempio per quanto riguarda la scelta della terapia adatta, che deve tener conto di altre patologie e dei farmaci assunti dal paziente.

In caso di depressioni leggere, una terapia psicologica può essere sufficiente. In caso di depressioni più gravi, solitamente viene consigliata una combinazione di psicoterapia e farmaci. La prima persona a cui rivolgersi per il trattamento di una depressione è nella maggior parte dei casi il medico di famiglia, poiché è possibile che la causa della depressione sia una patologia fisica (carenze vitaminiche, anemia ecc.).

Se i primi chiarimenti o terapie non hanno effetto, il medico di famiglia solitamente si rivolge ad altri specialisti. Oltre alle terapie specifiche contro la depressione esistono pure misure terapeutiche meno specifiche, per esempio fare ogni giorno una passeggiata all’aria fresca, se possibile verso mezzogiorno. Infatti, anche la luce solare e una leggera attività fisica possono avere un effetto antidepressivo.

Terapia a lungo termine
Quando una persona con un disturbo mentale afferma di essere stanca della vita o addirittura di avere piani concreti di farsi del male, si è di fronte a una situazione di emergenza, che va in ogni caso chiarita da un medico o da uno psicologo. Se si riesce a trattare una depressione con una terapia antidepressiva, è importante continuare la terapia a lungo termine, poiché interrompendola troppo presto il rischio di ricaduta aumenta.

Per questo motivo, per evitare ricadute un’efficace cura per mezzo di farmaci andrebbe mantenuta con la stessa dose, per un tempo prolungato, ovvero per diversi mesi.

Prof. Dr. med. Urs P. Mosimann. Fonte e altre informazioni: www.privatklinik-wyss.ch



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