Varicella e herpes zoster



Guida alla medicina d’urgenza

Fonte: TCS Info Feed


La varicella nei bambini sani è in generale benigna. Per evitare delle complicazioni, la vaccinazione è raccomandata a tutte le persone di età compresa tra 11 e 39 anni che non hanno già avuto la varicella e a gruppi a rischio definiti a partire dal 12 mese di vita.

Agente infettivo e trasmissione
La varicella è una malattia molto contagiosa, provocata dal virus varicella-zoster (VVZ). L’herpes zoster è ugualmente causato dal VVZ. Questi virus si trasmettono facilmente da persona a persona, attraverso l’emissione di particelle provenienti dalle vie respiratorie di una persona malata. In caso di eruzioni cutanee della varicella o della zona, il liquido contenuto nelle vescicole è ugualmente contagioso.

La varicella viene contratta spesso durante l’infanzia, età in cui costituisce una malattia sgradevole, ma generalmente leggera e benigna. Una persona infetta è contagiosa per 2 giorni prima dell’inizio dell’eruzione cutanea fino al momento in cui le ultime vescicole si trasformano in croste. Un’infezione dal VVZ garantisce certo un’immunità per tutta la vita contro la varicella, i virus tuttavia rimangono nel corpo e possono in futuro causare un herpes zoster.

Quadro clinico Varicella
Due a tre settimane dopo l’infezione, febbre leggera e fatica cominciano manifestarsi, seguite da un’eruzione cutanea con prurito. Le macchioline rosse si trasformano in pustole poi in vescicole, seccando formano delle croste che alla fine si staccano.

In regola generale, la varicella si prende une volta sola nella vita.
Tuttavia complicazioni come un’infezione batterica della pelle possono talvolta accadere. Gravi complicazioni, come polmonite, meningite o encefalite sono rare. Il rischio di complicazioni è più alto per gli adulti che per i bambini. I neonati e i malati sono i più a rischio, il sistema immunitario dei quali è indebolito, così come durante una gravidanza tanto per le donne incinte (polmonite) quanto per il nascituro (rischio elevato di malformazioni).

Quadro clinico Herpes zoster
Dopo la varicella, il virus persiste discretamente per tutta la vita nel corpo (nei gangli nervosi). Una riattivazione del virus, sotto forma di un herpes zoster può accadere specialmente tra le persone anziane o immunodeficienti. L’herpes zoster si manifesta con un’eruzione cutanea sotto forma di una striscia ad un lato solo del corpo caratterizzata da vescicole. Varie complica-zioni possono insorgere: l’eruzione cutanea accompagnata da forti dolori persistenti e, nel 10-20% dei casi, un occhio è ugualmente colpito dall’eruzione.

Diffusione e frequenza
I virus della varicella e dell’herpes sono diffusi nel mondo intero. In Svizzera, la varicella insorge tutto l’anno. La quasi totalità della popolazione adulta (98%) possiede degli anticorpi contro il virus, in quanto essa è già stata colpita dalla varicella durante l’infanzia. Ogni anno, circa 50 persone malate a 16 anni o più devono essere ospedalizzate a causa di complicazioni e tra le persone di più di 16 anni il numero di decessi è di circa 20 per 100 000, vale a dire 10 a 20 volte più frequente che tra i bambini. 20% delle persone che hanno avuto la varicella soffrono una volta di un herpes zoster ulteriormente nella loro vita.

Prevenzione
Poiché il rischio di complicazioni della malattia tra gli adulti è alto, è importante evitare una contaminazione tra tutte le persone che non hanno avuto la varicella durante l’infanzia. Una vaccinazione contro la varicella è dunque raccomandata a tutti i giovani tra 11-15 anni non ancora immunizzati (una vaccinazione di recupero per adulti fino a 39 anni). La vaccinazione richiede due dosi su un intervallo di tempo di almeno quattro settimane. In caso sussistano dubbi su una varicella precedente, gli anticorpi IgG (serologia) possono anche essere determinati per il chiarimento dello statuto immunogico.

La vaccinazione contro l’herpes zoster con il vaccino Zostavax® è raccomandata in Svizzera dalla fine del 2017 per le persone di età compresa tra 65 e 79 anni, nonché per i pazienti di età compresa tra 50 e 79 anni per i quali si prevede un trattamento immunosoppressivo in un futuro prossimo. Per il momento questa vaccinazione non è tuttavia rimborsata dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie.

Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica UFSP.

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