Spalamento della neve: “La maggioranza degli infortuni avvengono al mattino”



Sport & esercizio fisico

Fonte: TCS Info Feed


Il Prof. Dr. med. Aristomenis Exadaktylos, primario e direttore dell‘Universitäres Notfallzentrum (Inselspital di Berna), sul tema dello spalamento della neve.

Signor Exadaktylos, si sente spesso dire che spalare la neve può essere fatale. È uno scherzo?
Esistono senz’altro attività più pericolose che spalare la neve. Tuttavia, delle statistiche provenienti dagli Stati Uniti (l’unico paese che stila regolarmente statistiche su questo tema) dimostrano che durante la stagione invernale la quota di infortuni che avvengono spalando la neve sono 5 su 10 000. Non è una cifra proprio altissima, ma neanche bassissima. In Svizzera di solito si sente parlare di infortuni del genere o decessi dovuti a questo tipo di infortuni nei media. Quindi non si tratta di uno scherzo, ma di un’altissima prestazione fisica da prendere sul serio.

Il gruppo a rischio è costituito piuttosto da uomini o da donne?
Spalare la neve è uno “sport“ piuttosto maschile. Scherzi a parte, sono gli uomini a esserne più a rischio, non tanto perché le signore mandano noi a spalare la neve, bensì perché gli uomini in età avanzata di solito hanno un rischio più elevato di avere problemi cardiovascolari. In uno studio condotto dal nostro centro per le emergenze l’età media era di 60 anni. 2/3 dei pazienti erano uomini, 1/3 donne.

Che cosa succede nel nostro corpo?
Già in caso di temperature esterne normali o di sforzi fisici moderati, a dipendenza della forma fisica dell’individuo, qualsiasi tipo di sforzo fisico può portare a un aumento più o meno veloce della pressione sanguigna e del polso. Esistono diversi farmaci che possono alterare ulteriormente come il corpo reagisce agli sforzi fisici. Il cuore, la nostra pompa più importante, deve pompare più sangue attraverso i polmoni e nel corpo per fornire alle nostre cellule sangue ricco di ossigeno. Il freddo, insieme agli sforzi fisici, porta però a un arrestamento dei vasi sanguigni, soprattutto nelle estremità del corpo, e il cuore deve pompare con più forza. A seconda dello stato in cui si trova il muscolo cardiaco, o meglio dei vasi cardiaci, ciò viene tollerato bene o male.

In che casi sarebbe opportuno smettere immediatamente di spalare la neve?
Come detto già all’inizio, spalare la neve è uno sport ad alta prestazione, praticato all’aperto a basse temperature. La maggior parte degli infortuni avviene al mattino, quando si ha fatto la colazione da poco, si è appena usciti dal caldo ambiente domestico e si inizia a spalare o a spingere “come matti”. Questo è un modo di iniziare completamente sbagliato. Appena ci si accorge che si stenta a respirare o di avere dolori al petto, avere le vertigini o la nausea, bisognerebbe mettere via la pala e in caso di dubbi o di sintomi mai sentiti o avvertiti in una misura differente dal solito chiamare un medico.

L’area davanti al garage però non si libera da sola dalla neve, come si può spalare la neve senza preoccuparsi?
Applicando le stesse attenzioni e preparazioni come lo si fa prima di praticare altre attività sportive. Cioè pensare a un intervallo adeguato dall’ultimo pasto e a indossare indumenti adatti alla temperatura esterna. Per evitare un’ipertermia bisognerebbe però evitare di indossare abiti troppo caldi. Pure fare un paio di esercizi di riscaldamento per articolazioni e muscoli è importante. Bisognerebbe quindi comportarsi come se si andasse a fare sport fuori.

Si corre il rischio di prendersi un raffreddore?
Se soffia un vento molto freddo o se fa davvero molto freddo, bisognerebbe evitare di stare fuori troppo tempo e di respirare aria fredda per troppo tempo. Se non si è abbastanza in forma o se ci si accorge di avere oltrepassato i propri limiti, è assolutamente necessario fare delle pause e riposarsi. Secondo me non c’è comunque niente di più bello di un inverno innevato.

Non utilizzate queste informazioni come base assoluta per le decisioni sulla salute. In caso di problemi alla salute consultate il vostro medico o farmacista. Navigare su internet non sostituisce la consultazione medica.

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