Obesità: «Il Body Mass Index è indicativo solo in misura limitata.»



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Fonte: TCS Info Feed


Dr. med. Susanne Thor, medico capo di Medicina Generale e Interna FMH e psicoterapeuta presso la Klinik Schützen Rheinfelden, sull'obesità.

Dottoressa Thor, a partire da quale soglia si inizia a parlare di obesità in caso di sovrappeso?
Quando si tratta di stabilire un’eventuale condizione di sovrappeso, il Body Mass Index è considerato il parametro per eccellenza. Questo indice si calcola dividendo il peso di un individuo per il quadrato della propria altezza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un valore compreso tra 18,5 e 25, mentre a partire da valori superiori a 30 si parla di pinguetudine oppure obesità. Oltre 40, addirittura di obesità morbosa. Inoltre, restano da chiarire i casi di incremento ponderale estremo in tempi brevi, ad esempio in presenza di condizioni psicologiche critiche, nell’ambito delle quali un ulteriore aumento di peso può essere scongiurato in tempo utile, ad esempio, mediante sedute con uno psicoterapeuta e interventi tempestivi mirati (prevenzione precoce).

è indicativo il Body Mass Index (BMI)?
Il Body Mass Index è indicativo solo in misura limitata in quanto si basa esclusivamente sul peso in rapporto all’altezza e non sulla struttura fisica individuale e sulla ripartizione del peso tra muscoli, grasso e acqua. Se s’intende, ad esempio, stabilire il potenziale rischio per la salute dei chili in eccesso, oltre a statura e peso, anche il girovita rappresenta un parametro significativo. Secondo la Deutsche Gesellschaft für Ernährung (Società tedesca per la nutrizione), un girovita pari a 88 cm e 102 cm o superiori, rispettivamente per le donne e per gli uomini, si traduce in una condizione notevolmente più a rischio di contrarre malattie metaboliche e cardiocircolatorie, nonché patologie infiammatorie a carico dell’organismo.

Esistono valori più precisi per valutare il peso?
Un parametro più preciso è il cosiddetto Waist-to-Hip Ratio (WHR, rapporto vita/fianchi). Il valore ottenuto rappresenta l’indice più significativo sulla distribuzione del grasso nel corpo. Secondo le stime di esperti, sussiste un maggior rischio di patologie cardiocircolatorie in donne con un valore a partire da 0,85 e in uomini da 0,9. Si calcola dividendo il girovita in centimetri per la circonferenza dei fianchi in centimetri: se il risultato è troppo alto, è opportuno modificare la propria dieta e inserire più momenti di movimento fisico nella vita quotidiana.

Quali problemi di salute possono insorgere nei pazienti obesi?
La condizione di sovrappeso si verifica quando il corpo riceve più energia (calorie) di quanta ne necessiti. La causa è perlopiù da imputarsi all’alimentazione, con troppi grassi e zuccheri, e alla mancanza di esercizio fisico. Oltre a un’aspettativa di vita inferiore, le persone fortemente in sovrappeso sono anche soggette a un rischio più elevato di patologie cardiocircolatorie. Inoltre, il sovrappeso favorisce l’ipertensione, l’apnea notturna, valori ematici alterati, diabete mellito, nonché disturbi dell’apparato locomotore. Per questo motivo, spesso i soggetti in sovrappeso soffrono già in età precoce di problemi articolari e di mal di schiena per via dell’artrosi. Infine, il sovrappeso può costituire un fattore di rischio ulteriore per alcune forme di cancro.

Esistono speciali forme terapeutiche per pazienti obesi?
Questi pazienti soffrono spesso di seri disturbi psicologici, o addirittura di sindromi depressive che possono, a loro volta, ripercuotersi sul loro comportamento alimentare. S’instaura così una spirale negativa che, il più delle volte, risulta molto ardua da spezzare. In collaborazione col proprio medico curante, i pazienti possono a questo punto optare per consulti specialistici o sedute psicoterapeutiche abbinati a programmi di esercizio fisico mirati e a una dieta personalizzata di supporto. In ogni caso, occorre mettere in gioco una grande dose di autoresponsabilità.

Cosa succede quando questo approccio terapeutico risulta insufficiente?
Qualora queste misure non sortiscano l’effetto desiderato, i pazienti possono talvolta beneficiare di un ambiente ospedaliero in cui seguire un programma di trattamento specializzato. Presso la Klinik Schützen Rheinfelden sono disponibili attività fisiche, momenti di confronto con specialisti, servizi di consulenza nutrizionale e sedute psicoterapeutiche individuali. Inoltre, i pazienti possono anche partecipare a momenti di colloquio e discussione collettivi. Il tutto viene affiancato da speciali trattamenti personalizzati, quali ad es. ippoterapia, arteterapia, ergoterapia o danzaterapia, integrati da esercizi di rilassamento. L’obiettivo finale di queste terapie intensive è un cambio di comportamento a lungo termine che si basa su tre pilastri fondamentali: cambiamento dell’alimentazione, maggiore attività fisica e risoluzione dei problemi di natura psicosomatica attraverso sedute mirate.

Un intervento chirurgico può risultare utile?
Sì, anche un intervento chirurgico può rivelarsi un rimedio efficace per favorire la perdita di peso. Eseguendo un bypass gastrico, lo stomaco viene ridotto a un volume pari a 3-4 cucchiai, mentre nel caso della cosiddetta gastrectomia verticale parziale viene asportata la maggior parte dello stomaco, in modo da lasciarne solo una piccola porzione di forma tubolare. Un’altra possibilità consiste nel bendaggio gastrico (gastric banding), il cui successo, tuttavia, dipende dall’osservanza delle prescrizioni alimentari, sessioni di attività fisica e modifica del proprio stile di vita da parte dei rispettivi pazienti. Per garantire il buon esito degli interventi, essi dovrebbero essere affiancati da una terapia di supporto psicoterapeutico, anche preliminare all’intervento stesso.

È consigliabile una dieta radicale?
Una dieta radicale non è mai consigliabile dal punto di vista medico, in quanto il nostro organismo è progettato per creare delle riserve. In caso di dieta radicale, il corpo si adatta e risparmia energia riducendo il proprio metabolismo basale di conseguenza. Perdere peso diventa così ancora più arduo e, da ultimo, diminuisce anche la muscolatura. Il successo è spesso di breve durata e, dopo poche settimane, gli interessati riprendono ancora più chili di prima dell’inizio della dieta. Questo effetto yo-yo nuoce al fisico perché perdere peso richiede pazienza.

Quanto peso bisognerebbe perdere nell’ottica di una dieta di successo?
Per un calo ponderale realistico, sarebbe necessario perdere da uno a due chili al mese. Tuttavia, ai fini di un risultato soddisfacente, è indispensabile incrementare a lungo termine l’attività fisica nella propria routine giornaliera e attenersi al principio di un’alimentazione sana ipocalorica, introducendo dunque più verdura, frutta e insalata e riducendo il consumo di cibi grassi e zuccherini. Occorre poi rinunciare all’alcool e prestare attenzione ai grassi nascosti, presenti, ad esempio, negli insaccati e nelle salse.



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